Ogni sera, prima che io mi addormentassi, mia madre mi raccontava una storia.
Non è mai stata una donna dalla spiccata fantasia ma un incredibile amore la portava a poggiare sulle sue ginocchia, accanto alla mia testolina piena di riccioli, il libro che compravamo ad ogni inizio gennaio: 365 storie, una per ogni giorno.
Ed è così che ogni sera io ho vissuto in una favola diversa.
Imparando a credere nella fedeltà dei guerrieri e nell’amore delle principesse.
A diffidare dall’invidia dei meschini ed a difendermi dai mostri della notte.
A non accettare sogni dagli sconosciuti e ad aiutare i più bisognosi.
A combattere per ciò in cui si crede e a non abbandonare mai l’ultima speranza.
La speranza che il castello fatato esista per tutte.
La speranza che l’Isola che non c’è sia solo un po’ più lontana.
La speranza che il Principe Azzurro ogni tanto si sia solo dimenticato la strada.
La speranza che la scarpina di cristallo calzi perfettamente a tutte.
La speranza che il brutto anatroccolo possa trovare pace affianco ai cigni.
La speranza che basti smettere di essere una sirena, per vivere serenamente.
La speranza che il lieto fine, non lo possano scrivere solo Disney o Andersen.
Grazie mamma, io ci credo ancora.
Oggi come ieri.
Oggi più di ieri.
“If you can dream, you can do it.”
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