Ci sono giorni in cui mi chiedo dove mi porterà questo continuo spostamento dell’orizzonte un pò più in là. Ci sono giorni in cui non so bene da che punto partire.
Giorni in cui credo di non riuscire, di non essere in grado di superare i miei limiti.
Quelli imposti dalle abitudini, dalle paure, dalla mia testa.
Come l’aspettare un pullman in piena notte per poter prendere il primo treno del mattino che mi porti a Torino. E guardare fuori dal finestrino la città illuminata dalla luna e dalle mille luci del porto.
E sentirla mia. E sentirmi libera. E sentirmi in pace con me stessa e con il mondo che mi circonda.
Perché in fondo è qui dove trascorrerò i miei prossimi due anni.
I miei prossimi 730 giorni.
E poi ci sono giorni in cui la mia sveglia è la dolce voce di mamma ed il sorriso di babbo.
E mi sento forte. E mi sento felice. E se gli ostacoli si intromettono sul mio cammino, è semplicemente perché la meta è alta.
DREAMS DON’T WORK UNLESS YOU DO.
There are days when I wonder where this continuous displacement of my horizon will bring me.
There are days when I don’t know exactly from where to start. Days when I believe to be unable to overcome my restrictions. Those set out by my habits, by my fears and by my head.
Such as expecting the bus in the middle of the night for take the first train to Turin.
And looking out of the window the city illuminated by the moon and by the lighthouse of the port.
And feeling it so mine. Feeling free, safe and in peace with the world out there.
Because I will spend here my next two years, my next 730 days.
And then, there are days when my alarm clock is replaced by my mum’s voice and daddy’s smile.
And I feel so grateful, so strong and so happy.
If obstacles have been placed in the path of my life, it’s only because the cherished goal is at high altitudes.
DREAMS DON’T WORK UNLESS YOU DO.
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